Rapporto tra clausola risolutiva espressa e caparra confirmatoria

Tribunale di Cagliari, 30 marzo 2021, n. 969

Clausola risolutiva espressa – dichiarazione della parte non inadempiente di avvalersi dell’effetto risolutivo – clausola che attribuisce ad essa efficacia di recesso – caparra confirmatoria – diritto a trattenere la caparra o esigerne il doppio – sussistenza.

La clausola contrattuale secondo cui la dichiarazione di volersi avvalere della clausola risolutiva espressa tiene luogo della dichiarazione di recesso di cui all’art. 1385, secondo comma, c.c., legittimando la parte non inadempiente a trattenere la caparra o ad esigerne il doppio della medesima, è da considerarsi valida ed efficace in quanto, concernendo diritti disponibili di natura patrimoniale, è rimessa alle parti, nell’ambito della loro autonomia contrattuale, giusto il disposto dell’art. 1322 c.c., convenire modifiche e integrazioni al sistema normativo della responsabilità civile, anche al fine di rendere l’accordo più rispondente agli interessi che esse intendono perseguire, salvo, in ogni caso, il limite generale posto dall’art. 1229 c.c.

 

 


Normativa di riferimento

Artt. 1322, 1385, 1456 c.c.